Ortopedico o fisiatra? Le principali differenze tra i due specialisti

Pubblicato nella categoria Salute e dintorni

Ortopedico o fisiatra? Le principali differenze tra i due specialisti

Le figure professionali che si occupano della salute dell’apparato locomotore sono più di una e a volte si crea un po’ di confusione tra le rispettive competenze. Quando si tratta di ossa, muscoli e articolazioni, i primi ad essere chiamati in causa sono ortopedico e fisiatra. Ma quali sono le differenze tra questi due medici specialisti?

Ortopedico o fisiatra” è una delle ricerche più digitate su Google e ciò testimonia una curiosità diffusa, da parte degli utenti digitali, a proposito di cosa distingua effettivamente queste due figure mediche.

La complessità dell’apparato muscolo-scheletrico, formato da una grande quantità di ossa, articolazioni e muscoli, giustifica il fatto che esistano più medici specialisti coinvolti nella cura delle principali patologie che lo possono affliggere.

L’ortopedia è la principale disciplina medica che si pone come obiettivo di prevenire e curare le alterazioni anatomiche e funzionali a carico del sistema locomotore. Per raggiungere il suo fine utilizza terapie chirurgiche e incruente che hanno dato vita a vari ambiti di studio e filoni di specializzazione: la fisiatria è uno di questi.1 

In questo articolo proveremo a spiegare quali sono le differenze tra fisiatra e ortopedico, in particolare per ciò che riguarda il percorso di studi e l’approccio terapeutico, nel tentativo di delimitarne i rispettivi campi d’azione.

Fisiatra: chi è e cosa fa

Il fisiatra è un medico che ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente si è specializzato in Medicina Fisica e Riabilitativa. Segue tutti gli aspetti della gestione della disabilità a seguito di un trauma fisico, di un intervento chirurgico, di un ictus oppure in caso di disabilità congenita o acquisita.

La fisiatria è una disciplina che si occupa principalmente della terapia fisica, in genere basata sulla riabilitazione motoria. Il trattamento fisioterapico è utilizzato per trattare malattie traumatologiche, ortopediche, reumatologiche, neurologiche. Il fisiatra quindi è una figura medica che si rapporta ad un’area interdisciplinare molto vasta e collabora con molte branche specialistiche.2 

A seconda del caso clinico, il fisiatra elabora percorsi riabilitativi personalizzati valutando l’impiego di fisioterapia strumentale, manuale, ginnastica medica e vari ausili.

Il fisiatra dunque affronta le patologie dell’apparato muscolo-scheletrico essenzialmente sul piano conservativo.

Ortopedico: chi è e cosa fa

L’ortopedico è un medico chirurgo che ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente ha completato il percorso di studi con una specializzazione in Ortopedia e Traumatologia.

L’ortopedico deve aver maturato conoscenze teoriche e sviluppato capacità professionali nel campo della fisiopatologia e della terapia, sia medica che chirurgica, nelle sue varie modalità d’intervento: correttiva, ricostruttiva e sostitutiva.

Quando un ortopedico visita il paziente ne valuta le condizioni fisiche, individua il tipo di deformità, anomalia o danno a carico dell’apparato muscolo scheletrico, anche con l’ausilio di esami diagnostici ed elabora una terapia che può essere chirurgica o incruenta.

L’ortopedico quindi si occupa di tutti i problemi dell’apparato muscolo-scheletrico e la sua specializzazione entra in gioco soprattutto quando può essere utile, o necessario, ricorrere a un trattamento di tipo chirurgico.

Ortopedico e fisiatra collaborano?

Sì. Avendo competenze diverse e approcci potenzialmente complementari, in alcuni casi i due specialisti possono collaborare.

Ad esempio durante un percorso di riabilitazione post-operatoria: in questo caso l’ortopedico interviene chirurgicamente e il fisiatra può essere chiamato in causa per coordinare il recupero funzionale dell’arto operato.

Viceversa, al termine di un percorso conservativo condotto da un fisiatra, questi può richiedere l’intervento dell’ortopedico per migliorare la condizione del paziente attraverso un’integrazione del percorso terapeutico che comporti un trattamento chirurgico.

Note

  1. “Ortopedia”, Dizionario di Medicina, Treccani.it, 2010
  2. “Fisiatria”, Dizionario di Medicina, Treccani.it, 2010

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