Visita ortopedica: quando è il momento? E come si svolge?

A tutti è capitato di saltare un controllo medico a causa di un po’ di paura. Prima di un controllo medico specialistico, infatti, anche se di routine, è possibile entrare in un particolare stato di ansia. Scopriamo insieme perché è utile sottoporsi a un controllo ortopedico e come si svolge una tipica visita ortopedica, per affrontarla con maggiore serenità.

Sottoporsi a controlli medici regolari è una delle sane abitudini che ci aiutano a godere di buona salute a lungo. In campo ortopedico, data la grande quantità di patologie che possono colpire il sistema locomotore, è molto importante sottoporsi a controlli periodici.

Il corpo umano, proprio come una macchina, può andare incontro non solo a conclamati eventi accidentali, ma può essere danneggiato in maniera più o meno silente da patologie da usura e degenerative, che spesso si manifestano in sordina e che è importante trattare sin dagli albori.

Ottenere una diagnosi precoce di artrosi, ad esempio, può fornire al paziente un più ampio ventaglio di soluzioni e terapie da mettere in campo per contrastarne l‘evoluzione.

Per questo, quando si ha il sospetto di avere un problema all’apparato muscolo-scheletrico, è importante non lasciar correre troppo tempo e sottoporsi al più presto ad una visita specialistica.

Quando fare una visita ortopedica?

I soggetti maggiormente a rischio di sviluppare patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico sono gli sportivi (stress eccessivo, traumi), le persone sedentarie (scarsa movimentazione), le persone in stato di obesità (carico eccessivo sulle articolazioni) e le persone anziane (fragilità articolare).

Se rientri in una di queste categorie dovresti iniziare ad occuparti della salute del tuo sistema locomotore. Soprattutto se riscontri dei sintomi, anche di lieve entità. Esistono infatti alcuni campanelli d’allarme che possono indurci a prenotare un consulto con uno specialista in patologie ortopediche:

  • Dolori articolari;
  • Difficoltà nell’eseguire movimenti con le gambe o con le braccia;
  • Coxalgia (dolore all’anca);
  • Gonalgia (dolore al ginocchio);
  • Deformità delle dita dei piedi;
  • Dolore ai piedi;
  • Precedenti in famiglia di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

Le fasi di una visita ortopedica

Durante la visita l’ortopedico valuterà tutti i fattori che possono causare dolore o difficoltà di movimento prendendo in esame lo stato di salute di ossa, muscoli, tendini, legamenti e articolazioni.

Il medico ortopedico farà l’anamnesi del paziente cercando di ricostruire la sua storia clinica, individuando la presenza di patologie in famiglia o di traumi pregressi. Per fornire tutti i dati possibili allo specialista si consiglia sempre di portare eventuali risultati di esami strumentali precedenti, come radiografie.

Dopo aver raccolto i dati essenziali, lo specialista indagherà sul problema che ha portato il paziente a sottoporsi alla visita approfondendo origine e periodicità del dolore.

Successivamente procederà con l’esame obiettivo al fine di formulare una precisa diagnosi valutando parametri quali:

  • Forza muscolare;
  • Ampiezza del movimento articolare;
  • Esatta localizzazione del dolore;
  • Stato dei riflessi.

Nel caso in cui l’esame obiettivo non fosse indicativo per una corretta diagnosi, sicuramente lo specialista richiederà ulteriori esami strumentali come:

  • Radiografie (RX);
  • Tomografia Computerizzata (TAC);
  • Risonanza Magnetica (RM).

In base all’esito degli esami l’ortopedico, durante la visita specialistica, consiglierà al paziente il percorso più adatto a risolvere il problema.

Consulta la lista dei centri medici dove è possibile prenotare un controllo ortopedico con il Dr Paolo Filippini.

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